Aquila di Giaveno (TO)
A lato una cartina pubblicata da La Stampa nel 1963 riguardo il progetto di sviluppo di Aquila di Giaveno a partire dai 1300 mt. di Alpe Colombino ai 2250 mt. di Punta Aquila.
Gli impianti numerati erano così identificati:
Gli impianti numerati erano così identificati:
- Seggiovia Giaveno- Pian delle Lese
- Skilift Milly
- Seggiovia Pian delle Lese-Punta Aquila (divisa in due tronchi)
Come vedremo della descrizione accurata questo progetto restò in parte solo tale, la seconda seggiovia da Pian delle Lese a Punta Aquila non venne realizzata e solo ridimensionata in una sciovia divisa in due tronchi.
Gli impianti e le piste di Giaveno nascono per il volere di Oscar Allais nell'anno 1961, in una zona da considerarsi meno sviluppata di tutta la provincia di Torino, in quel periodo. Come è noto gli anni '60 sono stati la culla dello sci e dei progetti di tantissime persone, qui all'Alpe Colombino posta a 1260 m.s.l.m. ed a soli 30 minuti dal capoluogo Piemontese prese vita un piccolo comprensorio di 20 km di piste con la quota massima degli impianti a 2250 mt. di Punta Aquila, suggestivo nome di sicuro effetto nelle campagne pubblicitarie d'epoca in un periodo di grande richiesta di novità invernali e di strutture adatte alla pratica sportiva in grande crescita. Se da un lato la crescita fu così esponenziale dall'altro lato il calo di presenze ed un periodo meteorologico non favorevole negli anni '80 fu così repentino da far svanire in pochissimi anni tante piccole realtà e progetti.
Come sopra menzionato nel 1961 si iniziò con la costruzione di una seggiovia monoposto della ditta Torinese F.lli Marchisio per una lunghezza complessiva di 1968 mt, 545 mt di dislivello ed una portata oraria di 400 persone. Particolarità rispetto a tutte le altre seggiovie monoposto era data dalla presenza di una stazione intermedia a circa 1600 mt. di quota, consentendo così lo sfruttamento di alcune piste in quota con maggior innevamento in una zona notoriamente molto rocciosa e con un fondo delle piste non sempre erboso. Sempre nello stesso anno a servizio di un'area adatta ai principianti venne costruita una breve sciovia di 330 mt, la sciovia "Milly". Così si completò la prima fase di costruzione del comprensorio con la realizzazione di 5 piste da discesa.
Oltre alle strutture per la pratica dello sci, era necessario avere una struttura ricettiva con ristorante e camere, venne così realizzata presso l'area di partenza ed i parcheggi degli impianti il Grand Hotel "L'Aigle" con 53 camere (130 posti letto), ristorante e self service in grado di accogliere 1000 persone, 5 negozi ed un parcheggio interrato con una capienza di 60 automobili. Da non dimenticare, l'Alpe Colombino già negli anni '30-'40 frequentata dai primi sciatori, venne raggiunta da un tratto di strada prima del tutto inesistente, altra opera di urbanizzazione essenziale per lo sviluppo del comprensorio.
Di seguito l'elenco di alcuni prezzi del 1963:
costo di sola andata in seggiovia 350 Lire, andata e ritorno 500 Lire;
giornaliero per l'accesso a tutti gli impianti e piste 1800 Lire festivo (ridotto 1600 Lire), 1200 Lire feriale (ridotto 1000 Lire), tesserenino di libera circolazione pomeridiana ad 800 Lire (particolarmente adatto ai Torinesi).
Dopo l'avvio del comprensorio ed un buon afflusso di clienti, su vari articoli dell'epoca si parlava di punte di circa 2000 persone nei giorni di festivi, nel 1964 si prolungò la risalita da Pian delle Lese (1900 mt.) stazione di arrivo della seggiovia fino a Punta Aquila con la costruzione di due sciovie e 2 piste. Qui si nota una riduzione rispetto ai progetti originali che prevedevano due seggiovie consecutive, forse sintomo che il periodo di massimo splendore aspettato non era giunto del tutto.
Per soddisfare ed offrire un piccolo servizio in più rispetto ad altri comprensori si decise di illuminare la pista della sciovia Milly per le aperture serali e notturne in occasioni particolari.
Con il susseguirsi degli anni vennero realizzati anche una pista di pattinaggio, un campo da tennis, un punto ristoro e solarium poi trasformato in self service all'arrivo della seggiovia a Pian delle Lese.
Lo sviluppo del comprensorio ebbe anche un risvolto positivo per l'edilizia con la realizzazione di villette e fabbricati per il soggiorno estivo ed invernale, cosa impensabile fino al 1961, in una zona dedita principalmente alla raccolta di castagne, funghi ed alla pastorizzia.
In ultimo venne realizzata nel 1980 una sciovia modello francese che correva quasi parallelamente alla seggiovia nel tratto dall'intermedio fino a Pian delle Lese consentendo l'utilizzo di una pista molto larga e con buon innevamento.
Purtroppo anche per Aquila di Giaveno arriva il momento dell'addio con una crisi economica galoppante, la carenza di neve per alcune stagioni e la seggiovia ed i relativi impianti giunti alla scadenza di vita tecnica si fermeranno definitivamente nella primavera del 1994. Pochi anni dopo e dopo vari tentativi di rilancio i fusti dei pali della seggiovia caddero a terra sotto l'insegna del fiamma ossidrica, ritornarono progressivamente a valle dissolvendo così qualsiasi speranza di poter rivedere un giorno nuovamente in funzione il comprensorio.
Anche se la speranza è sempre l'ultima a morire, nel cuore di tutti e di chi ha imparato a sciare qui, Aquila non è cancellata dai pensieri.
Nel 2004 venne lanciato un appello all'Assessore Regionale al Turismo da parte del Comune di Giaveno nella speranza che gli impianti in fase di ammodernamento nel comprensorio della Via Lattea in occasione delle Olimpiadi di Torino 2006 venissero riposizionati ad Aquila di Giaveno anzichè rottamati. Nulla si concretizzò.
Attualmente delle strutture rimangono ancora in attività il ristorante "L'Aigle" ed in disuso la stazione di monte della seggiovia, ora in vendita.
Nel periodo invernale è ritornata ad essere una meta importante per lo sci d'alpinismo, una discesa per le ex piste sicuramente può regalare a chi lo ha visto in funzione un piacevole ricordo, per chi più giovane sicuramente può suscitare interesse. A tutti loro è dedicato questo riassunto frutto di ricerche, che spero di poter integrare in futuro con maggiori testimonianze e documenti.
Jacopo Galfrè
Come sopra menzionato nel 1961 si iniziò con la costruzione di una seggiovia monoposto della ditta Torinese F.lli Marchisio per una lunghezza complessiva di 1968 mt, 545 mt di dislivello ed una portata oraria di 400 persone. Particolarità rispetto a tutte le altre seggiovie monoposto era data dalla presenza di una stazione intermedia a circa 1600 mt. di quota, consentendo così lo sfruttamento di alcune piste in quota con maggior innevamento in una zona notoriamente molto rocciosa e con un fondo delle piste non sempre erboso. Sempre nello stesso anno a servizio di un'area adatta ai principianti venne costruita una breve sciovia di 330 mt, la sciovia "Milly". Così si completò la prima fase di costruzione del comprensorio con la realizzazione di 5 piste da discesa.
Oltre alle strutture per la pratica dello sci, era necessario avere una struttura ricettiva con ristorante e camere, venne così realizzata presso l'area di partenza ed i parcheggi degli impianti il Grand Hotel "L'Aigle" con 53 camere (130 posti letto), ristorante e self service in grado di accogliere 1000 persone, 5 negozi ed un parcheggio interrato con una capienza di 60 automobili. Da non dimenticare, l'Alpe Colombino già negli anni '30-'40 frequentata dai primi sciatori, venne raggiunta da un tratto di strada prima del tutto inesistente, altra opera di urbanizzazione essenziale per lo sviluppo del comprensorio.
Di seguito l'elenco di alcuni prezzi del 1963:
costo di sola andata in seggiovia 350 Lire, andata e ritorno 500 Lire;
giornaliero per l'accesso a tutti gli impianti e piste 1800 Lire festivo (ridotto 1600 Lire), 1200 Lire feriale (ridotto 1000 Lire), tesserenino di libera circolazione pomeridiana ad 800 Lire (particolarmente adatto ai Torinesi).
Dopo l'avvio del comprensorio ed un buon afflusso di clienti, su vari articoli dell'epoca si parlava di punte di circa 2000 persone nei giorni di festivi, nel 1964 si prolungò la risalita da Pian delle Lese (1900 mt.) stazione di arrivo della seggiovia fino a Punta Aquila con la costruzione di due sciovie e 2 piste. Qui si nota una riduzione rispetto ai progetti originali che prevedevano due seggiovie consecutive, forse sintomo che il periodo di massimo splendore aspettato non era giunto del tutto.
Per soddisfare ed offrire un piccolo servizio in più rispetto ad altri comprensori si decise di illuminare la pista della sciovia Milly per le aperture serali e notturne in occasioni particolari.
Con il susseguirsi degli anni vennero realizzati anche una pista di pattinaggio, un campo da tennis, un punto ristoro e solarium poi trasformato in self service all'arrivo della seggiovia a Pian delle Lese.
Lo sviluppo del comprensorio ebbe anche un risvolto positivo per l'edilizia con la realizzazione di villette e fabbricati per il soggiorno estivo ed invernale, cosa impensabile fino al 1961, in una zona dedita principalmente alla raccolta di castagne, funghi ed alla pastorizzia.
In ultimo venne realizzata nel 1980 una sciovia modello francese che correva quasi parallelamente alla seggiovia nel tratto dall'intermedio fino a Pian delle Lese consentendo l'utilizzo di una pista molto larga e con buon innevamento.
Purtroppo anche per Aquila di Giaveno arriva il momento dell'addio con una crisi economica galoppante, la carenza di neve per alcune stagioni e la seggiovia ed i relativi impianti giunti alla scadenza di vita tecnica si fermeranno definitivamente nella primavera del 1994. Pochi anni dopo e dopo vari tentativi di rilancio i fusti dei pali della seggiovia caddero a terra sotto l'insegna del fiamma ossidrica, ritornarono progressivamente a valle dissolvendo così qualsiasi speranza di poter rivedere un giorno nuovamente in funzione il comprensorio.
Anche se la speranza è sempre l'ultima a morire, nel cuore di tutti e di chi ha imparato a sciare qui, Aquila non è cancellata dai pensieri.
Nel 2004 venne lanciato un appello all'Assessore Regionale al Turismo da parte del Comune di Giaveno nella speranza che gli impianti in fase di ammodernamento nel comprensorio della Via Lattea in occasione delle Olimpiadi di Torino 2006 venissero riposizionati ad Aquila di Giaveno anzichè rottamati. Nulla si concretizzò.
Attualmente delle strutture rimangono ancora in attività il ristorante "L'Aigle" ed in disuso la stazione di monte della seggiovia, ora in vendita.
Nel periodo invernale è ritornata ad essere una meta importante per lo sci d'alpinismo, una discesa per le ex piste sicuramente può regalare a chi lo ha visto in funzione un piacevole ricordo, per chi più giovane sicuramente può suscitare interesse. A tutti loro è dedicato questo riassunto frutto di ricerche, che spero di poter integrare in futuro con maggiori testimonianze e documenti.
Jacopo Galfrè
Collezione fotografica e cartoline di Jacopo Galfrè, si ringrazia sentitamente Fabio Bocchino, Paolo Bistolfi e Marco Carcioffo per le informazioni e gli scatti fotografici forniti.