Diversamente da molti comprensori in Piemonte la storia sciisticia dell'Alpe Bianca inizia ufficialmente solo venerdì 25 agosto 1978. Quella sera apparve un'articolo su "La Stampa", storico quotidiano e pilastro portate dell'informazione piemontese, che ne dichiarava l'ufficialità dell'apertura a partire dalla prossima ed imminente stagione sciistica di due nuovi impianti sciistici presso Tornetti di Viù. L'obiettivo fin da subito era di integrare l'offerta sciistica delle Valle di Lanzo, grazie alla presenza dei comprensori di Usseglio Benot, Ala di Stura, Balme e della vicina Colle del Lys, oltre a questo obiettivo si voleva fare concorrenza alle altre valli, non alle rinomate ed affermate Sestriere, Sauze d'Oulx, Bardonecchia ma alla vicina Valle D'Aosta. La distanza dal capoluogo torinese era di soli 65 km, una vera fortuna. Questi obiettivi ambiziosi ebbero presto un brusco arresto, forse una partenza con troppa enfasi dettata da importanti stagioni invernali con propizie nevicate e calde estati che attiravano i turisti in montagna per lunghi periodi dell'anno. Non è da nascondere che la nascita dell'Alpe Bianca era visto da molti come un beneficio per Viù e per tutte le sue attività commerciali che stavano attraversando un momento critico e di difficolta per un calo fisiologico dell'utenza durante l'inverno per la mancanza fino a quel momento dell'attrezzatura di risalita per gli sciatori.
Nel frattempo che l'articolo e la voce si conferma nella valle i lavori di costruzione, montaggio e realizzazione delle piste e degli impianti sono in pieno svolgimento per essere ultimati entro i primi giorni di Novembre del 1978, data attesa per il collaudo e l'inizio dell'attività sciistica.
Per la realizzazione di questo progetto si fondò una società per azioni con capitale di 200 milioni di Lire, capitale raccolto fra vari soci del posto e di forestieri amici. Tra questi sono da ricordare Michele Chiantor (proprietario dell'Hotel Tornetti), Melchiorre Chiantor (figlio), Ambrogio Caldarelli (industriale di Sanremo), Raffaele De Nicoli (negoziante di Torino) ed Umberto Sposito (taxista).
Il primo impianto denominato "Belvedere-Monte Ciarm" è uno skilift costruito della ditta F.lli Marchisio di Torino ed il più lungo con partenza a quota 1450 m.s.l.m. ed arrivo a 1900 m circa alle pendici dell'omonimo monte, serve una pista di 1500 m di lunghezza con collegamento sulla pista campo scuola servita da uno skilift "Baby" costruito della stessa ditta. Lo sviluppo delle piste è di 10 km in totale (dato sicuramente sovradimensionato ma citato in tutti i quotidiani dell'epoca) con una portata oraria degli impianti di poco superiore alle 1000 persone.
A servizio della località sciistica fin da subito troviamo 2 hotel alla distanza di 1 km dalla partenza degli impianti, mentre nel centro di Viù ad 8 km si potevano trovare altri 4 hotel, un campeggio, alcuni locali ed una discoteca.
Ironia della sorte nella tipica meta di villeggiatura della vecchia Torino l'inizio della stagione partì in forte ritardo e solo nella seconda metà di febbraio del 1979.
Le strutture fino a quel momento costruite non erano che l'inizio di un progetto più ampio e vasto, il passo successivo fu la realizzazione e l'inizio della costruzione di un imponente albergo (con 38 camere, 15 suite e 76 appartamenti) per volontà della società sanremese capitanata da Evaristo Pertile, opera che attualmente rimane incompiuta e mai demolita. Rimangono tutt'ora su carta le restanti 2 palazzine per un totale di ben 270 alloggi. Viene da dire, visto l'epilogo che descriveremo nelle sottostanti righe, sia stato un bene che le restanti parti del progetto siano solo rimaste nei sogni. Si è così scritto il finale di un ennesimo progetto avvenieristico incentrato sul sistema neve, con gravi lacune e mancanze.
Tra gli elementi più gravi fu la mancata realizzazione di una strada agevole per l'accesso in quota e delle strutture anche più piccole ma fin da subito pronte ed al servizio dello sciatore.
E' meritevole di menzione il progetto di realizzazione di una cabinovia "ovovia" fra l'Alpe Bianca e i laghi di Viana ed un campo golf per la stagione estiva.
Le strutture al servizio del comprensorio ed ultimate erano una biglietteria in legno con annesso noleggio e scuola sci oltre ad un bar-tavola calda costituito da un prefabbricato in ferro nelle vicinanze del futuro hotel. Al piano inferiore si trovava l'ufficio vendite con alcune immagini e descrizioni degli alloggi in vendita direttamente sul cantiere.
Nel 1991 viene sostituita la sciovia "Baby" con un impianto nuovo della ditta Graffer (TN) assumendo il nome di "Belvedere" sul medesimo percorso e lunghezza.
In una brochure dellla stagione invernale 1992/1993 sono indicati i prezzi di 20.000 Lire per il giornaliero, 18.000 Lire giornaliero ridotto e mezza giornata 15.000 Lire, le aperture degli impianti erano programmate per i soli giorni festivi e prefestivi.
Il susseguirsi degli anni con carenza di neve, la mancanza di un sistema di innevamento artificiale e poi la prematura morte del titolare della società ha portato a concludersi questa avventura con la stagione invernale 1993/1994. Su decisione della nuova titolare Gabriella Breviario resposabile della società "Alpe Bianca S.r.l." dopo la morte del marito e la carenza di neve nel Dicembre 1994 si decise di non riaprire il comprensorio per la stagione 1994/1995.
Nel Novembre 1999 si riaccende la speranza, una cordata di imprenditori genovesi è interessata ad investire 7 milioni di lire per riavviare il cantiere ed ultimare i progetti sopra menzionati, dando nuovamente impulso alla stazione sciistica mai veramente decollata. Il tutto sotto lo scettiscismo generale dei valligiani e delle autorità locali sfumò in poco tempo.
Gli impianti si arrestarono per sempre senza alcuna possibilità di recupero nonostante vari tentativi, una sconfitta non solo per la società di gestione ma per l'intera valle.
Un altro atto definitivo e forse l'inizio dello smantellamento è la richiesta avanzata per la rimozione della fune portante traente della sciovia "Belvedere-Monte Ciarm" domanda dettata dalla mancanza di manutenzione e delle folgorazioni subite nei vari anni di fermo. Nel frattempo la medesima sciovia è scaduta di vita tecnica e quindi non più utilizzabile per il pubblico servizio in base alle vigenti normative in materia funiviaria. Rimane ancora completo anche se inattivo l'impianto a servizio della pista campo scuola.
Qualora ci fossero delle imprecisioni o siete in possesso di materiale e lo vorreste vedere qui pubblicato mi potete scrivere all'indirizzo mail [email protected], ogni contributo come sempre è ben accetto. Grazie.
Nel frattempo che l'articolo e la voce si conferma nella valle i lavori di costruzione, montaggio e realizzazione delle piste e degli impianti sono in pieno svolgimento per essere ultimati entro i primi giorni di Novembre del 1978, data attesa per il collaudo e l'inizio dell'attività sciistica.
Per la realizzazione di questo progetto si fondò una società per azioni con capitale di 200 milioni di Lire, capitale raccolto fra vari soci del posto e di forestieri amici. Tra questi sono da ricordare Michele Chiantor (proprietario dell'Hotel Tornetti), Melchiorre Chiantor (figlio), Ambrogio Caldarelli (industriale di Sanremo), Raffaele De Nicoli (negoziante di Torino) ed Umberto Sposito (taxista).
Il primo impianto denominato "Belvedere-Monte Ciarm" è uno skilift costruito della ditta F.lli Marchisio di Torino ed il più lungo con partenza a quota 1450 m.s.l.m. ed arrivo a 1900 m circa alle pendici dell'omonimo monte, serve una pista di 1500 m di lunghezza con collegamento sulla pista campo scuola servita da uno skilift "Baby" costruito della stessa ditta. Lo sviluppo delle piste è di 10 km in totale (dato sicuramente sovradimensionato ma citato in tutti i quotidiani dell'epoca) con una portata oraria degli impianti di poco superiore alle 1000 persone.
A servizio della località sciistica fin da subito troviamo 2 hotel alla distanza di 1 km dalla partenza degli impianti, mentre nel centro di Viù ad 8 km si potevano trovare altri 4 hotel, un campeggio, alcuni locali ed una discoteca.
Ironia della sorte nella tipica meta di villeggiatura della vecchia Torino l'inizio della stagione partì in forte ritardo e solo nella seconda metà di febbraio del 1979.
Le strutture fino a quel momento costruite non erano che l'inizio di un progetto più ampio e vasto, il passo successivo fu la realizzazione e l'inizio della costruzione di un imponente albergo (con 38 camere, 15 suite e 76 appartamenti) per volontà della società sanremese capitanata da Evaristo Pertile, opera che attualmente rimane incompiuta e mai demolita. Rimangono tutt'ora su carta le restanti 2 palazzine per un totale di ben 270 alloggi. Viene da dire, visto l'epilogo che descriveremo nelle sottostanti righe, sia stato un bene che le restanti parti del progetto siano solo rimaste nei sogni. Si è così scritto il finale di un ennesimo progetto avvenieristico incentrato sul sistema neve, con gravi lacune e mancanze.
Tra gli elementi più gravi fu la mancata realizzazione di una strada agevole per l'accesso in quota e delle strutture anche più piccole ma fin da subito pronte ed al servizio dello sciatore.
E' meritevole di menzione il progetto di realizzazione di una cabinovia "ovovia" fra l'Alpe Bianca e i laghi di Viana ed un campo golf per la stagione estiva.
Le strutture al servizio del comprensorio ed ultimate erano una biglietteria in legno con annesso noleggio e scuola sci oltre ad un bar-tavola calda costituito da un prefabbricato in ferro nelle vicinanze del futuro hotel. Al piano inferiore si trovava l'ufficio vendite con alcune immagini e descrizioni degli alloggi in vendita direttamente sul cantiere.
Nel 1991 viene sostituita la sciovia "Baby" con un impianto nuovo della ditta Graffer (TN) assumendo il nome di "Belvedere" sul medesimo percorso e lunghezza.
In una brochure dellla stagione invernale 1992/1993 sono indicati i prezzi di 20.000 Lire per il giornaliero, 18.000 Lire giornaliero ridotto e mezza giornata 15.000 Lire, le aperture degli impianti erano programmate per i soli giorni festivi e prefestivi.
Il susseguirsi degli anni con carenza di neve, la mancanza di un sistema di innevamento artificiale e poi la prematura morte del titolare della società ha portato a concludersi questa avventura con la stagione invernale 1993/1994. Su decisione della nuova titolare Gabriella Breviario resposabile della società "Alpe Bianca S.r.l." dopo la morte del marito e la carenza di neve nel Dicembre 1994 si decise di non riaprire il comprensorio per la stagione 1994/1995.
Nel Novembre 1999 si riaccende la speranza, una cordata di imprenditori genovesi è interessata ad investire 7 milioni di lire per riavviare il cantiere ed ultimare i progetti sopra menzionati, dando nuovamente impulso alla stazione sciistica mai veramente decollata. Il tutto sotto lo scettiscismo generale dei valligiani e delle autorità locali sfumò in poco tempo.
Gli impianti si arrestarono per sempre senza alcuna possibilità di recupero nonostante vari tentativi, una sconfitta non solo per la società di gestione ma per l'intera valle.
Un altro atto definitivo e forse l'inizio dello smantellamento è la richiesta avanzata per la rimozione della fune portante traente della sciovia "Belvedere-Monte Ciarm" domanda dettata dalla mancanza di manutenzione e delle folgorazioni subite nei vari anni di fermo. Nel frattempo la medesima sciovia è scaduta di vita tecnica e quindi non più utilizzabile per il pubblico servizio in base alle vigenti normative in materia funiviaria. Rimane ancora completo anche se inattivo l'impianto a servizio della pista campo scuola.
Qualora ci fossero delle imprecisioni o siete in possesso di materiale e lo vorreste vedere qui pubblicato mi potete scrivere all'indirizzo mail [email protected], ogni contributo come sempre è ben accetto. Grazie.
Nel primo video dal minuto 2:45 si ripercorrere la vecchia pista del campo scuola con la sciovia "Baby" ancora presente.
In questo video si nota con chiarezza lo stato attuale dell'Alpe Bianca e della sciovia "Belvedere-Monte Ciarm"
Sciovia “Belvedere-Monte Ciarm”
anno di costruzione: 1978 ditta costruttrice: F.lli Marchisio (TO) lunghezza 1357 mt. dislivello fra le stazioni 480 mt. stazione motrice: a valle stazione tenditrice: a valle anno di dismissione: 1994 |
Sciovia “Baby”
anno di costruzione: 1978 ditta costruttrice: F.lli Marchisio (TO) lunghezza 205 mt. dislivello fra le stazioni 45 mt. stazione motrice: a monte stazione tenditrice: a valle anno di dismissione: 1991 sostituito da sciovia Graffer (TN) impianto fermo dal 1994. |
Si ringrazia per le fotografie Fabio Bocchino, alcuni scatti fotografici sono tratti dal web (fra cui il sito Gulliver.it) e da pagine storiche inerenti l'Alpe Bianca. Mi scuso per non aver citato tutti gli autori delle foto.